INDICE
LA GIURISPRUDENZA DEL TAR LOMBARDIA
LA GIURISPRUDENZA DEL TAR PUGLIA
COMMENTI ALLA GIURISPRUDENZA SUL PRINCIPIO DI ROTAZIONE NEGLI APPALTI PUBBLICI... E AL MIT
Il principio di rotazione negli appalti pubblici è stato oggetto di recenti pronunce giurisprudenziali che hanno contribuito a chiarirne l'applicazione, le deroghe e le conseguenze in caso di violazione.
In particolare, due sentenze offrono un'interessante panoramica su questo tema: la sentenza del TAR Lombardia, n. 28 del 7 gennaio 2025 e la sentenza del TAR Puglia, n. 138 del 29 gennaio 2025.
A queste si aggiunge un parere del MIT dello scorso 30 gennaio 2025.
LA GIURISPRUDENZA DEL TAR LOMBARDIA
Il TAR Lombardia n. 28/2025 si è pronunciato su un caso di esclusione di un raggruppamento di operatori economici da una procedura di affidamento di un servizio di controllo faunistico in applicazione del principio di rotazione.
Il TAR Lombardia ha accolto il ricorso, evidenziando che la deroga alla rotazione prevista dall'art. 49, comma 5, del Codice dei Contratti Pubblici (D.Lgs. n. 36/2023) si applica nel caso specifico poiché “l’invito alla procedura di affidamento del servizio di tutti gli operatori che hanno manifestato interesse [...] la qualifica come procedura negoziata nel rispetto della disciplina codicistica, ovvero gara competitiva per la necessità di consentire l’esame comparativo dell’offerta del raggruppamento ricorrente illegittimamente escluso“.
LA GIURISPRUDENZA DEL TAR PUGLIA
La sentenza del TAR Puglia, Lecce, n. 138/2025 ha invece affrontato un caso di aggiudicazione di un servizio di pronto soccorso veterinario all'operatore economico uscente: il TAR competente ha annullato l'aggiudicazione, rilevando la violazione del principio di rotazione.
I giudici pugliesi propongono in sentenza un excursus della giurisprudenza:
- innanzitutto rilevano che “al fine di dissuadere le pratiche di affidamenti senza gara – tanto più ove ripetuti nel tempo – che ostacolino l’ingresso delle piccole e medie imprese e di favorire, per contro, la distribuzione temporale delle opportunità di aggiudicazione tra tutti gli operatori potenzialmente idonei, il principio in questione comporta, in linea generale, che ove la procedura prescelta per il nuovo affidamento sia di tipo ristretto o “chiuso” (recte, negoziato), l’invito all’affidatario uscente riveste carattere eccezionale (Cons. Stato, Sez. V, 12 giugno 2019, n. 1524)”;
- “il principio di rotazione non è regola preclusiva, senza eccezione, all’invito del gestore uscente e al conseguente suo rinnovato affidamento del servizio, potendo l’amministrazione derogarvi fornendo adeguata, puntuale e rigorosa motivazione delle ragioni che l’hanno a ciò indotta “con riferimento alla struttura del mercato e alla effettiva assenza di alternative, nonché di accurata esecuzione del precedente contratto”;
- “il principio di rotazione degli affidamenti e degli inviti si applica con riferimento all’affidamento immediatamente precedente a quello di cui si tratti (Cons. Stato, Sez. V, 27 aprile 2020, n. 2655) e che “non sono ostative all’applicazione del principio di rotazione, con conseguente divieto per il gestore uscente di essere invitato a concorrere per l’affidamento, le modalità con cui quello precedente gli è stato attribuito e le caratteristiche dello stesso, ivi compresa la durata” (Cons. Stato, Sez. V, 17 marzo 2021, n. 2292; id., 2 luglio 2020, n. 4252; id., n. 2655/2020 cit.)”.
Nel caso sottoposto all’attenzione del TAR Puglia, che ha annullato l’appalto all’affidatario uscente, è dirimente la “carente istruttoria e motivazione da parte del Comune di (…) nel valutare l’applicabilità del predetto principio e nell’estendere l’invito alla procedura de qua alla controinteressata”.
COMMENTO ALLA GIURISPRUDENZA SUL PRINCIPIO DI ROTAZIONE NEGLI APPALTI PUBBLICI... E AL MIT
Entrambe le sentenze ribadiscono pertanto l'importanza del principio di rotazione quale strumento per garantire la concorrenza, la trasparenza e l'imparzialità, in quanto strumento atto a prevenire il consolidamento di rendite di posizione in capo al gestore uscente e favorire favorendo l'ingresso di nuove imprese e la distribuzione delle opportunità di aggiudicazione.
Tuttavia, le sentenze analizzate dimostrano anche che l'applicazione del principio di rotazione non è assoluta. Sono previste deroghe, che consentono di invitare l'operatore uscente in presenza di determinate condizioni. Tali deroghe devono però essere rigorosamente motivate dall'Amministrazione, in modo da garantire la legittimità e la trasparenza della procedura di affidamento.
Come ci è capitato più volte di ribadire, sulla scorta dei suoi principi generali, il Codice attuale offre nelle mani del RUP alcuni strumenti utili al raggiungimento del risultato. Come raggiungerli, è compito del RUP e dei soggetti che il RUP decide di affiancare a sé.
Tuttavia, ampliata la sua possibilità di scegliere tra più soluzioni, si è ampliata anche la sua responsabilità nonché la necessità che ogni suo atto poggi su solide motivazioni tecniche e giuridiche.
Più evidenti, invece, le conclusioni cui giunge il MIT nel parere reso il 30 gennaio 2025.
Nel caso di specie, la Stazione Appaltante si era posta il dubbio riguardante l'applicabilità del principio di rotazione anche in caso di subappalto al precedente affidatario.
Il Ministero ha risposto evidenziando che “nella norma si parli di appalto ma non di subappalto, motivo per cui la scelta dell’appaltatore in merito all'affidamento del subappalto non è sindacabile dalla Stazione Appaltante”.
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ULTIMO AGGIORNAMENTO: 11 FEBBRAIO 2025
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