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COS’È IL PREMIO DI ACCELERAZIONE

Quando riconoscere all’appaltatore i maggiori costi sostenuti per la conclusione anticipata dei lavori.

Il tempo rappresenta una delle variabili più rilevanti da tenere sotto controllo durante la vita di un cantiere; assieme a costi e qualità, costituisce il triangolo di gestione del progetto, una delle fondamentali nozioni di qualsiasi corso di project management.
Scopriamo insieme cos’è il premio di accelerazione.

INDICE

PREMESSA

COS’È IL PREMIO DI ACCELERAZIONE

IL CALCOLO DELLE PENALI

CONCLUSIONE

Premessa

Il tempo e la sua gestione assumono una valorizzazione nei processi edilizi anche a livello contrattuale. Un contratto d’appalto include infatti l’indicazione della durata dei lavori, spesso accompagnata dalla previsione di penali, da applicarsi nel caso di mancato rispetto dei tempi stabiliti. Capire cos’è il premio di accelerazione può aiutare i progettisti o le imprese di costruzione ad approcciare e negoziare la collaborazione con il committente.

Se guardiamo alla prassi, è infatti frequente registrare lo sforamento delle tempistiche concordate contrattualmente, a cui segue talvolta un accordo tra committente e impresa. Talvolta invece avviene l’applicazione pressoché automatica della penalità. Insomma, il tema delle penali non è sconosciuto a chi opera nel settore.

Si parla invece meno – proprio perché nella prassi non è così frequente – della situazione contraria, cioè del caso in cui l’appaltatore riesca a concludere i lavori prima della scadenza prevista. È evidente che si tratta di una situazione eccezionale, che di solito si verifica quando la committenza esprime una chiara volontà, richiesta all’appaltatore. È altrettanto evidente che l’appaltatore dovrà verosimilmente sostenere dei costi aggiuntivi per accelerare i lavori (solo per citarne alcune, ulteriori maestranze e attrezzature), costi che verranno sottoposti alla committenza per il necessario avallo. Come valutare la congruità di quei costi?

Cos’è il premio di accelerazione?

Trattandosi di una casistica meno frequente, non esistono prassi consolidate in materia. Troviamo alcuni riferimenti normativi specifici nella disciplina degli appalti pubblici che possono offrire degli spunti di metodo attuabili anche negli appalti privati.

In merito agli appalti pubblici, l’ipotesi del premio di accelerazione erà già presente nel DM 19 aprile 2000 n. 145, relativo al Capitolato Generale di Appalto – l’art. 23 :

“In casi particolari che rendano apprezzabile l’interesse a che l’ultimazione dei lavori avvenga in anticipo rispetto al termine contrattualmente previsto, il contratto può prevedere che all’appaltatore sia riconosciuto un premio per ogni giorno di anticipo determinato sulla base degli stessi criteri stabiliti nel capitolato speciale o nel contratto per il calcolo della penale, sempre che l’esecuzione dell’appalto sia conforme alle obbligazioni assunte.”

Già allora la normativa faceva propria la connessione di natura logica con il sistema delle penali, rendendo il sistema applicabile anche a livello contrattuale. La previsione è successivamente confluita nel DPR 207/2010, per poi approdare nel Codice dei contratti pubblici (D.lgs. 36/2023), il cui art. 126 comma 2 recita:

Per gli appalti di lavori la stazione appaltante può prevedere nel bando o nell’avviso di indizione della gara che, se l’ultimazione dei lavori avviene in anticipo rispetto al termine fissato contrattualmente, sia riconosciuto un premio di accelerazione per ogni giorno di anticipo. Il premio è determinato sulla base degli stessi criteri stabiliti per il calcolo della penale ed è corrisposto a seguito dell’approvazione da parte della stazione appaltante del certificato di collaudo, mediante utilizzo delle somme indicate nel quadro economico dell’intervento alla voce ‘imprevisti’, nei limiti delle risorse ivi disponibili, sempre che l’esecuzione dei lavori sia conforme alle obbligazioni assunte. Nei documenti di gara iniziali la stazione appaltante si può riservare la facoltà di riconoscere un premio di accelerazione determinato sulla base dei predetti criteri anche nel caso in cui il termine contrattuale sia legittimamente prorogato, qualora l’ultimazione dei lavori avvenga in anticipo rispetto al termine prorogato. Il termine di cui al terzo periodo si computa dalla data originariamente prevista nel contratto.

Il calcolo delle penali

Per calcolare le penali, il primo parametro che troviamo nella disciplina dei contratti pubblici è contenuto nell’art. 126 comma 1 del D.lgs. 36/2023:

Le penali dovute per il ritardato adempimento sono calcolate in misura giornaliera compresa tra lo 0,3 per mille e l’1 per mille dell’ammontare netto contrattuale, da determinare in relazione all’entità delle conseguenze legate al ritardo, e non possono comunque superare, complessivamente, il 10 per cento di detto ammontare netto contrattuale.

Ulteriore riferimento che, in ambito privato, può risultare utile per una riflessione sull’entità delle penali è l’art. 50 – DL 31 maggio 2021, n. 77, convertito in legge 29 luglio 2021, n. 108, Governance del PNRR e prime misure di rafforzamento delle strutture amministrative e di accelerazione e snellimento delle procedure. Tale previsione indica una soglia massima più elevata del totale delle penali, rispetto al valore del contratto:

Le penali dovute per il ritardato adempimento possono essere calcolate in misura giornaliera compresa tra lo 0,6 per mille e l’1 per mille dell’ammontare netto contrattuale, da determinare in relazione all’entità delle conseguenze legate al ritardo, e non possono comunque superare, complessivamente, il 20 per cento di detto ammontare netto contrattuale.

E’ importante inoltre ricordare che, mentre è generalmente considerato un’opzione, lo stesso Decreto PNRR prevede che, per i lavori finanziati dal Next Generation EU, il premio di accelerazione deve sempre essere previsto.

Conclusioni

Nonostante riguardi gli appalti pubblici, la disciplina sopra individuata può essere presa come punto di riferimento anche per gli appalti privati, soprattutto per definire un valore, o meglio un intervallo di valori, entro cui considerare congrua la richiesta di integrazione economica da parte dall’appaltatore, dovuta all’anticipazione dei termini contrattuali per l’esecuzione dei lavori e la chiusura del cantiere.

La nostra riflessione, ed è questo il nostro compito, può andare oltre: la legge parla di premio. A prescindere quindi dalla presenza di costi aggiuntivi a carico dell’appaltatore, di cui è necessario valutare la congruità, è consigliabile che il contratto d’appalto preveda la corresponsione di un premio di accelerazione, se per la committenza la riduzione della durata dei lavori è davvero un interesse apprezzabile a cui tendere, meritevole di previsione contrattuale.


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Foto di Miguel Á. Padriñán via Pexels

ULTIMO AGGIORNAMENTO: 15 DICEMBRE 2023

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  • autore:

    Michela
    Zanini

  • Economic&Financial Advisor
    Pronext Srl | Gruppo Contec
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