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VAN E TIR DEL PIANO ECONOMICO-FINANZIARIO

Gli indici finanziari necessari per valutare un investimento - parte prima

INDICE

PREMESSA GLI INDICATORI ECONOMICO-FINANZIARI
IL VAN - VALORE ATTUALE NETTO
IL TIR - TASSO INTERNO DI RENDIMENTO
VAN E TIR DEL PIANO ECONOMICO-FINANZIARIO: IL CONFRONTO

 

PREMESSA

La redazione di un piano economico-finanziario può risultare difficile per valutare l’adeguatezza rispetto agli obiettivi prefissati o confrontarlo con altre proposte simili. Elementi come i ricavi, i costi o l’utile del progetto non sono sufficienti.
Per avere un’idea più chiara e consapevole è quindi necessario utilizzare degli indicatori economico-finanziari che analizzino il progetto sotto vari aspetti.

Questi indicatori sintezzano la fattibilità di un piano attraverso l’utilizzo di valori economici o tassi, rendendolo più facilmente comprensibile e confrontabile con altri progetti.

GLI INDICATORI ECONOMICO-FINANZIARI

Gli indici utilizzabili sono numerosi e calcolati in modi differenti, tuttavia i più diffusi sono:

  • Valore attuale netto (VAN);
  • Tasso interno di rendimento (TIR);
  • Payback period (PBP);
  • Profitability index (PI);
  • Break even point (BEP);
  • Debt service coverage ratio (DSCR);
  • Loan life coverage ratio (LLCR);
  • Return on equity (ROE).

Non è necessario inserirli tutti all’interno del piano economico-finanziario e i valori accettabili variano da progetto a progetto.
Ad esempio, il PEF privato destinato ad un’Amministrazione Pubblica non deve riportare indicatori troppo vantaggiosi per il proponente perché il ritorno economico deve certamente remunerare in modo soddisfacente il capitale di rischio, ma allo stesso tempo devono essere garantiti una fruizione equa delle opere e un vantaggio per la comunità.  

Se invece il PEF si inserisce all’interno di un business plan per promuovere una nuova opportunità di sviluppo della propria impresa è bene che gli indicatori mostrino una situazione più favorevole possibile per attirare quanti più finanziatori o investitori possibili.

Arrivati a questo punto, è giunto il momento di scendere maggiormente nel dettaglio delle caratteristiche di questi indici, analizzandoli uno alla volta.

IL VAN - VALORE ATTUALE NETTO

Il valore attuale netto, o VAN, è un metodo di calcolo che permette di stabilire il ritorno - o meno - economico generato dall'investimento sostenuto per la realizzazione di un determinato progetto.

È necessario stimare i flussi in entrata degli anni futuri, calcolare il loro valore ad oggi tramite l’utilizzo di un tasso di attualizzazione e sommarli insieme, tenendo in considerazione anche l’esborso iniziale. Questo processo può essere descritto dalla seguente formula matematica:

dove FCt è il flusso di cassa positivo o negativo generato nell’anno t, mentre i è il tasso di attualizzazione utilizzato, che solitamente corrisponde al costo medio ponderato del capitale (WACC), ossia il costo medio del capitale che l’impresa paga a tutti i suoi investitori, azionisti e creditori.

Un progetto è accettabile se il VAN è positivo perché significa che non si stanno prosciugando risorse finanziarie. Inoltre, se vengono confrontati più progetti è consigliabile scegliere quello con il VAN più elevato perché maggiore sarà il guadagno per l’azienda.
Riguardo a quest’ultimo punto, è bene ricordare che è fuorviante e foriero di cattive scelte basarsi solo su un indicatore per stabilire la bontà di un progetto. Per questo è necessario utilizzare anche gli altri indici di cui parleremo in seguito.

Esistono due tipologie di VAN: VAN di progetto e VAN dell’azionista.

Il VAN di progetto utilizza i flussi operativi netti attualizzati derivanti dal progetto. Il VAN dell'azionista, invece, utilizza i flussi di cassa liberi per l’azionista, cioè quelli disponibili dopo il rimborso del debito. Inoltre, al posto del WACC, per attualizzare i flussi di cassa per il calcolo del VAN dell’azionista, viene utilizzato il tasso di rischio dell’azionista (ke).

Un VAN dell’azionista uguale a 0 (zero)  indica il rendimento minimo per evitare che l’azionista orienti i propri investimenti su progetti alternativi. Tuttavia, il procedimento di calcolo rimane il medesimo, ma si otterrà un valore minore quando si calcolerà il VAN per gli azionisti.

I momenti in cui è più facile commettere degli errori nella fase di calcolo del VAN sono tre:

  • la valutazione dell’investimento iniziale;
  • la scelta del tasso di attualizzazione;
  • la stima dei flussi di cassa futuri, spesso tendente ad un eccesso di ottimismo.

IL TIR - TASSO INTERNO DI RENDIMENTO

Il Tasso Interno di Rendimento (TIR) è un indice strettamente collegato al VAN: rappresenta il tasso di sconto al quale il progetto raggiunge il punto di pareggio tra flussi di cassa in entrata e in uscita, cioè il tasso al quale il VAN risulta uguale a 0.

Il metodo di calcolo è dunque similare a quello del VAN, con la differenza che l’incognita è il tasso i, nella formula seguente indicato come TIR:

Un progetto va accettato solo se il TIR è più elevato del WACC utilizzato per il calcolo del VAN. Più il TIR è alto, maggiore sarà la redditività dell’investimento. Al contrario, con un TIR negativo il rendimento non è sufficiente a compensare i costi dell'investimento.

Questo indice può comportare alcuni problemi concettuali e tecnici.
In alcuni casi, il TIR potrebbe non esistere o non essere unico.
Il TIR non esiste quando non ci sono flussi negativi, mentre si possono riscontrare più valori dalla formula quando i flussi di cassa cambiano di segno più volte nell’arco di vita del progetto. Inoltre, non sempre è compatibile con il VAN perché si potrebbe avere un progetto il cui VAN è negativo, ma che presenta un TIR elevato.
Di conseguenza, anche la classificazione dei progetti in base al TIR o al VAN potrebbe essere differente.

Così come per il VAN, anche nel caso del TIR esistono due differenti tipologie: TIR di progetto e TIR dell’azionista.
Entrambe presentano caratteristiche similari a quelle del VAN. Se per la prima variante si utilizzano i flussi operativi derivanti dal progetto, per la seconda, si utilizzano i flussi di cassa liberi per l’azionista, già descritti in precedenza, e viene impiegato il tasso di rischio dell’azionista (ke), al posto del WACC, per il confronto con il TIR.
In questo caso il TIR dell’azionista sarà maggiore rispetto a quello di progetto e il piano sarà accettabile se TIR>ke.

VAN E TIR DEL PIANO ECONOMICO-FINANZIARIO: IL CONFRONTO

I due indicatori economici TIR e VAN sono molto simili sotto certi aspetti, mentre differiscono sotto altri.
Il TIR viene utilizzato maggiormente quando si tratta di valutare la sostenibilità di un singolo progetto, mentre il VAN viene impiegato nella scelta tra più progetti.
A volte si preferisce utilizzare il VAN perché è più facile da calcolare e reinveste i cash flow al costo medio del capitale. Altre volte è preferibile usare il TIR perché dà un risultato in percentuale ed è più facile da capire, ma i flussi vengono reinvestiti usando il TIR stesso.

Oppure, quando si ha a che fare con una serie di progetti da realizzare, si può calcolare il VAN totale come somma dei VAN dei singoli progetti, mentre non è consentito fare ciò con il TIR. Infatti, il VAN è un operatore matematico lineare, ovvero, ipotizzando due progetti A e B, è possibile applicare la seguente formula: VAN(A + B) = VAN(A) + VAN(B).

Generalmente, però, vengono utilizzati in modo complementare per la valutazione di progetti unitamente all'impiego degli ulteriori indici descritti negli altri approfondimenti (https://www.pronext.it/payback-period-profitability-index-e-break-event-point-per-la-valutazione-degli-investimenti/ e https://www.pronext.it/roe-dscr-e-llcr-per-valutare-gli-investimenti/).

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ULTIMO AGGIORNAMENTO: 12 FEBBRAIO 2024

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