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INDICE
COSA È (E COSA NON È) IL PARTENARIATO SPECIALE
COME ATTIVARE UN PARTENARIATO
GESTIONE ECONOMICA: CANONI, ROYALTY E SOSTENIBILITÀ
ENTI DEL TERZO SETTORE (ETS)
IL CAMBIO DI PARADIGMA PER LA GESTIONE CULTURALE
Il Dipartimento per la Valorizzazione del Patrimonio Culturale del Ministero della Cultura ha pubblicato il Decreto n. 79 del 30 luglio 2025, che approva le "Linee Guida in materia di Partenariato Speciale Pubblico Privato per gli Istituti e i Luoghi della Cultura".
Il documento rappresenta una svolta per la gestione e la valorizzazione del patrimonio culturale italiano, offrendo alla Pubblica Amministrazione uno strumento agile e utile ad attrarre risorse e competenze degli operatori privati.
Il Partenariato Speciale Pubblico Privato - PSPP (art. 134, del DLgs 36/2023), è una forma innovativa di collaborazione che consente allo Stato e agli enti territoriali di coinvolgere soggetti privati nel recupero, restauro, gestione e valorizzazione dei beni culturali.
Si distingue nettamente da altre forme di collaborazione perché la sua caratteristica fondamentale è la natura di contratto a titolo gratuito.
Questo, in pratica, significa che la Pubblica Amministrazione non eroga un corrispettivo al partner privato ma la sostenibilità dell'intervento per l'operatore economico deriva dalla sua capacità di generare ricavi dalle attività di valorizzazione: servizi al pubblico, organizzazione di eventi, vendita di prodotti...
Il PSPP non va confuso con la concessione di servizi culturali (c.d. Legge Ronchey). Anzi, ne rappresenta il superamento.
Di seguito, le differenze principali.
CARATTERISTICA | CONCESSIONE DI SERVIZI | PARTENARIATO SPECIALE PUBBLICO PRIVATO (PSPP) |
NATURA | Contratto a titolo oneroso, sinallagmatico (scambio di prestazioni). | Contratto a titolo gratuito, collaborativo. |
OGGETTO | Esternalizzazione di singoli servizi aggiuntivi (caffetteria, bookshop, visite guidate). | Progetto condiviso di valorizzazione di un bene culturale nella sua interezza. |
APPROCCIO | Transazionale: il privato eroga un servizio, la P.A. controlla. | Collaborativo: P.A. e privato co-progettano e co-gestiscono un'iniziativa culturale. |
FOCUS | Gestione di servizi standardizzati in luoghi ad alta affluenza per garantirne la sostenibilità economica. | Rifunzionalizzazione e valorizzazione anche di beni sottoutilizzati o in disuso, con un forte accento sull'innovazione e l'impatto sociale. |
Le linee guida evidenziano come il modello concessorio abbia spesso mostrato dei limiti, specialmente per i siti minori o fuori dei grandi flussi turistici, rivelandosi inadatto a stimolare una reale valorizzazione del patrimonio.
Le linee guida disegnano un procedimento amministrativo semplificato, che, pur essendo escluso dall'integrale applicazione del Codice, deve rispettarne i principi fondamentali di risultato, fiducia, accesso al mercato, trasparenza e concorrenza.
Il percorso si articola in più fasi.
Prima di avviare la procedura, l'amministrazione deve condurre un'analisi approfondita, che implica una ricognizione del bene, la definizione degli obiettivi strategici di valorizzazione, una valutazione della sostenibilità dell'operazione e la redazione di un documento progettuale.
Questo documento è necessario per definire le finalità, descrivere tecnicamente ed economicamente l'oggetto del partenariato e delineare i contenuti della collaborazione.
La ricerca del partner privato avviene tramite un avviso pubblico. L'avviso conterrà gli elementi utili per permettere agli operatori di presentare le loro proposte; tra cui:
La selezione del partner non si basa su un mero criterio economico. Le linee guida pongono l'accento sulla qualità progettuale.
Una commissione valuterà le proposte sulla base di criteri come:
Una volta individuato il partner migliore, si apre una fase di co-progettazione esecutiva per affinare il progetto. Questa fase porta alla stipula dell'accordo di partenariato, un contratto flessibile che disciplina nel dettaglio i reciproci obblighi, la durata, la gestione e le condizioni di risoluzione.
Elemento qualificante è la previsione di un Organismo di Collaborazione paritetico, una sorta di regia che guiderà l'attuazione del progetto, monitorandone i risultati e decidendo gli adattamenti necessari.
Non ci si faccia ingannare dalla natura gratuita del contratto per la Pubblica Amministrazione: l'aspetto economico è centrale per la sua riuscita.
Le linee guida individuano due elementi principali dal punto di vista economico:
La determinazione di canone e royalties deve essere pragmatica e finalizzata a garantire la sostenibilità economica complessiva dell'iniziativa.
Le linee guida dedicano un'attenzione particolare agli Enti del Terzo Settore (ETS).
In coerenza con il principio di sussidiarietà orizzontale, viene chiarito che la P.A. ha una doppia possibilità:
Questa seconda opzione permette di valorizzare l'intrinseca finalità sociale degli ETS, riconoscendoli come partner naturali per la realizzazione di progetti culturali a forte impatto sulla comunità.
Le nuove linee guida sul Partenariato Speciale non sono quindi un semplice manuale di istruzioni, ma rappresentano un vero e proprio cambio di paradigma. Esse spingono la Pubblica Amministrazione a superare il ruolo di mero concedente di spazi o committente di servizi, per diventare un regista di processi di sviluppo culturale condivisi.
Per i dirigenti pubblici, questo strumento offre l'opportunità di attrarre energie, idee e capitali privati per rigenerare beni altrimenti destinati all'abbandono, promuovendo al contempo innovazione e inclusione sociale.
La sfida consiste nell'abbracciare la logica collaborativa, investendo in una seria progettazione iniziale e gestendo il rapporto con il partner in ottica di fiducia e condivisione degli obiettivi.
Se ben attuato, il Partenariato Speciale può diventare il motore per la valorizzazione del nostro patrimonio culturale.
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ULTIMO AGGIORNAMENTO: 2 SETTEMBRE 2025
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